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Giurisprudenza commentata |
Giusto processo e oralità: il “contraddittorio cartolare coatto” nell’emergenza da COVID-19
TAR Campania,
“L’art. 84, co. 5, d.l. n. 18/2020 convertito con modificazioni con la l. n. 27/2020 che prevede, nel periodo tra il 15 aprile 2020 e il 31 luglio 2020, che le controversie fissate per la trattazione, sia in camera di consiglio che in udienza pubblica passino in decisione, senza discussione orale, sulla base degli atti depositati, pur compromettendo una delle facoltà processuali delle parti, non incide in modo irrimediabile ed irreparabile sulla garanzia del contraddittorio e sulla possibilità di accesso e contatto con il Giudice”.
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Presupposti dell’opposizione all’istanza di discussione orale da remoto nell’incidente cautelare
TAR,
“Sulla base dell’art. 4, d.l. n. 28/2020 e dell’art. 55, co. 5, c.p.a., deve escludersi che la possibilità di replicare fino a due giorni prima della celebrazione della camera di consiglio alla memoria prodotta dalla parte avversaria comporti la preclusione della discussione orale da remoto della causa in sede cautelare”.
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Casella PEC piena: alle SS.UU. la decisione sull’esito della notifica
Cass. civ.,
Con ordinanza interlocutoria, la Cassazione ha ritenuto di rinviare alla pubblica udienza il ricorso notificato via PEC al difensore dell’intimata, con accettazione da parte del sistema ma senza consegna per “casella piena”, perché appaiono prospettabili differenti ricostruzioni e per il valore nomofilattico proprio della questione.
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La notifica dell’impugnazione proposta pochi secondi dopo la scadenza del termine
Cass. civ.,
La regola della scindibilità soggettiva della notificazione è applicabile, a seguito di Corte cost. 75/2019, anche alla notifica con modalità telematiche e dunque, a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell’art. 16-septies D.L. 179/2012, opera in favore del notificante, a condizione pur sempre che la ricevuta di accettazione venga generata dopo le ore 21 ma prima delle ore 24 del giorno rilevante ai fini di causa.
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Giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, costituzione obbligatoriamente telematica
Tribunale di Milano,
“Nel procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo il convenuto opposto può depositare la propria comparsa di costituzione unicamente con modalità telematiche, poiché considerato parte già costituita in giudizio.”
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Validità della notifica effettuata presso lo studio del domiciliatario anche senza l’indicazione del procuratore costituito
Cass. civ.,
La PEC costituisce oggetto di un’informazione di carattere aggiuntivo finalizzata alle comunicazioni di cancelleria, che è destinata a surrogarsi, anche gli effetti della notifica degli atti, ad una domiciliazione mancante, ma non a prevalere su di una domiciliazione che il difensore abbia volontariamente effettuato, mediante indicazione contenuta nei propri atti difensivi.
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Il ricorso per cassazione notificato a mezzo PEC con pdf frutto di scansione è ammissibile
Cass. civ.,
Non è inammissibile il ricorso per cassazione notificato a mezzo posta elettronica certificata allegato al messaggio in formato “pdf” creato mediante la scansione della copia cartacea del ricorso e non in formato pdf “nativo”. Ciò che rileva è che l'atto abbia raggiunto lo scopo, per cui se l'atto è giunto a conoscenza del destinatario la notifica è valida.
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La firma digitale del modulo di deposito si estende agli atti e documenti contenuti
TAR Campania,
TAR Campania, 27 gennaio 2017, n. 369.pdf
“Quanto alla circostanza che la copia dell’atto ab origine depositato in formato nativo digitale fosse privo della firma digitale deve aversi riguardo a quella giurisprudenza secondo la quale, avendo la parte depositato il ricorso mediante sottoscrizione con firma digitale del Modulo di deposito ricorso, secondo quanto prescritto dall’art. 6, comma 5, dell’All. A al D.P.C.M. n. 40/2016, che espressamente prevede che “la firma digitale PADES si intende estesa a tutti i documenti contenuti” (nel Modulo n.d.r) (...) deve infatti ritenersi che le indicate regole tecniche vadano ad integrare il disposto dell’art. 136 comma 2 bis c.p.a.”.
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Il falso nell’annotazione al SICP si configura solo se ne viene definito il contenuto attestativo
Cass. pen.,
Il cancelliere della segreteria del Procuratore della Repubblica che abbia attestato di aver evaso le richieste di archiviazione di centinaia di procedimenti, annotando al SICP, contrariamente al vero, l’avvenuto inoltro delle stesse al Giudice delle indagini preliminari, risponde del reato di falso?
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La attestazione di conformità all’originale della copia notificata tra formalismi e pragmatismi
Cass. civ.,
Le eventuali irritualità delle notifiche a mezzo PEC rilevano in quanto siano rapportate in concreto alla lesione del diritto di difesa della controparte, e ad una specifica doglianza di questa sulle conseguenze di quelle irritualità. Non hanno invece rilievo le irritualità in relazione alle quali la parte interessata non abbia dedotto, e se del caso provato, lo specifico pregiudizio subito.
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